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Palazzolo sull’Oglio Comune Antimafia

Ragazzi, ci siamo. Palazzolo sull’Oglio sta per diventare a tutti gli effetti un Comune “antimafia”. L’Amministrazione è infatti pronta a introdurre un Regolamento sui beni sequestrati alla criminalità organizzata: una proposta a cui come Meetup abbiamo lavorato per lungo tempo grazie al supporto della Rete Antimafia di Brescia e alla preziosa collaborazione degli attivisti di Chiari.

Dopo avere scoperto che a Palazzolo sono presenti almeno quattro immobili in gestione all’agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, abbiamo deciso di fare la nostra parte aiutando il nostro Comune ad aumentare gli anticorpi contro l’illegalità. Questi beni possono infatti diventare patrimonio della cittadinanza se il Comune ne fa richiesta. L’importante – spiega il decreto legislativo 159/2011 – è che lo stesso Municipio sia dotato di norme e linee guida affinché l’operazione avvenga in totale trasparenza e nell’interesse della collettività.

Altrettanto importante è che le informazioni relative a questi beni siano rese pubbliche nell’Albo. Tutte proposte che come Meetup abbiamo elaborato e discusso insieme al sindaco Gabriele Zanni e ad alcuni componenti dell’amministrazione comunale. L’ultimo incontro si è svolto proprio ieri e, dopo avere affrontato insieme le ultime revisioni al Regolamento, possiamo ammettere di essere soddisfatti: la versione definitiva approderà in Consiglio comunale per la discussione e il voto finale.

In questo modo Palazzolo sarà uno dei primissimi comuni bresciani ad avere un sentiero ben tracciato lungo cui muoversi nella battaglia alle mafie. Mafie che, assumendo forme solo apparentemente legali, si infiltrano sempre più spesso nei nostri territori investendo ingenti risorse in attività immobiliari o commerciali.

Naturalmente il Regolamento è solo il primo passo nella lotta all’illegalità: una volta approvato sarà importante continuare a vigilare, a fare rete con le associazioni, a fare progetti per fare in modo che la cittadinanza senta come propri questi beni e patrimoni. Allo stesso modo sarà importante continuare a informarsi e a fare proposte costruttive. Del resto siamo sempre stati convinti che ognuno di noi possa fare molto più di quanto creda, e con questa esperienza siamo certi di avervene dato un’ulteriore prova.

Referendum Acqua: a Palazzolo Vietato Votare?

I cittadini della provincia di Brescia non sembrano contare molto. Di certo a Palazzolo sull’Oglio non contano proprio nulla.

Nessuno dimentica infatti quanto successo in Provincia alla fine del 2015, quando in fretta e furia, senza informare i cittadini e in barba all’esito referendario del 2011 (oltre il 95% degli italiani favorevoli all’acqua pubblica), la maggior parte dei sindaci riuniti in assemblea ha approvato la vendita ai privati del 49% delle azioni di “Acque Bresciane Srl”, attuale gestore del servizio idrico integrato ed oggi a capitale interamente pubblico.

Il comitato “Brescia Acqua Bene Comune” si è mobilitato contro questa decisione assurda e antidemocratica chiedendo l’indizione di un referendum consultivo. Perché ciò possa avvenire, lo statuto provinciale prevede che almeno 25 Comuni si esprimano a favore della consultazione. Per questo il comitato ha inviato a tutti i Comuni bresciani una proposta di delibera da approvare entro il 30 settembre.

Anche il gruppo Palazzolo a 5 Stelle ha appoggiato l’iniziativa e ad agosto ha protocollato una richiesta formale affinché l’istanza del comitato venisse discussa. Ad oggi, ancora nessuna risposta da parte del sindaco e dalla maggioranza.

Solo pochi giorni fa il gruppo consiliare della Lega Nord ha fatto inserire l’argomento nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale. La seduta si terrà sabato 30 settembre alle 14.00.
Per fortuna, nonostante la segreteria del PD bresciano abbia chiesto a tutti i suoi sindaci e amministratori di boicottare l’iniziativa, il comitato “Brescia Acqua Bene Comune” si appresta a vincere la prima battaglia, dal momento che il quorum dei 25 Comuni è già stato raggiunto.

Purtroppo c’è il rischio serio che i moniti del PD provinciale abbiano fatto presa sul nostro sindaco e sulla sua Giunta. Il loro voto contrario è quasi scontato. In tal caso la questione riuscirà a far cadere la maschera alla “finta lista civica” che da poco ha vinto le elezioni amministrative, ma che non smette di allinearsi agli ordini di partito. Una civica che dice di aspirare alla partecipazione dei cittadini, salvo calpestare il loro diritto di esprimersi alla prima occasione. Peccato per chi ci ha creduto!

L’attuale posizione della Lega è evidentemente pretestuosa. Non dimentichiamo che quando sedeva in maggioranza il Carroccio si comportò come l’attuale “finta civica”. Eppure non ci resta che chiedere di sostenere questa mozione perché ciò che vogliamo è tutelare la nostra acqua.

A tutti coloro che hanno contribuito allo straordinario successo del referendum 2011 chiediamo dunque di partecipare al Consiglio comunale di sabato e di chiedere ai propri rappresentanti in Consiglio un gesto di responsabilità, perché l’acqua è di tutti e deve rimanere pubblica.

Nell’attesa di sapere come andrà, un ringraziamento va ai Comuni che hanno già deliberato: Gavardo, Borgo S. Giacomo, Limone, Travagliato, Castelcovati, Ossimo, Vallio, Marone, Coccaglio, Cigole, Prevalle, Malegno, Saviore, Cevo, Berzo Demo, Gussago, Piancogno , Verolavecchia, Vobarno, Bovegno, Rovato ,Bedizzole, Pozzolengo, Temù, Dello, Cazzago S.M, Provaglio.

E adesso la provincia che farà?

Palazzolo a 5 stelle

Nuovo referendum Provinciale

Nonostante nel 2011 milioni di italiani abbiano deciso che l’acqua deve rimanere pubblica, la Provincia di Brescia ha deciso di svendere il servizio idrico bresciano ai privati: entro il 31 dicembre 2018 quasi la metà delle quote di “Acque bresciane S.r.l.”, società oggi a capitale pubblico, verranno messe sul mercato europeo.

Sprezzanti della volontà popolare e senza informare i cittadini, la maggioranza dei sindaci bresciani – compresi quelli che si appellano al “bene comune” – spalanca così la porta alle grandi multinazionali, con la scusa che “solo i privati” avrebbero le risorse per investire sulla rete (una rete che oggi perde il 40% dell’acqua potabilizzata).

Il comitato “Brescia Acqua Bene Comune” ha promosso un referendum consultivo per dare ai cittadini la possibilità di dire come la pensano. Insieme a tutto il MoVimento 5 Stelle bresciano, anche il gruppo Palazzolo a 5 stelle darà il suo contributo chiedendo che il Consiglio comunale approvi una delibera in favore del referendum (secondo lo statuto della Provincia, perché la consultazione si svolga sono necessarie almeno 25 delibere rappresentative del 3% del corpo elettorale bresciano).

A tutti coloro che hanno a cuore un bene vitale così prezioso chiediamo la massima attenzione e il pieno sostegno. Non la daremo vinta a chi si piega all’interesse di pochi calpestando la democrazia.

 

 

All’attenzione del Sindaco, della Giunta e dei Gruppi Consigliari del Comune di Palazzolo sull’Oglio.

Il Movimento 5 Stelle si batte da sempre in favore dell’acqua pubblica, come bene imprescindibile per la vita, che deve quindi restare lontano da qualsiasi forma di profitto o speculazione.

Nonostante un referendum nazionale che nel 2011 ha ribadito con forza questo concetto, a livello locale si ripetono tentativi di privatizzazione del servizio idrico più o meno evidenti.

Il comitato Brescia Acqua Bene Comune ha promosso un referendum consultivo per sancire ancora una volta la necessità che in Provincia di Brescia la gestione dell’acqua resti in mani completamente pubbliche, anche dopo la creazione della società unica Acque Bresciane Srl.

Nei giorni scorsi a tutte le amministrazioni della provincia è stata inviata da parte del suddetto Comitato una proposta di delibera.

Per poter essere indetto questo referendum ha bisogno del supporto di 25 Comuni bresciani rappresentanti di almeno il 3% della popolazione votante della Provincia.

Con la presente siamo a chiedere la discussione in Consiglio Comunale della proposta di adesione al referendum – quale strumento indispensabile di democrazia – in materia di gestione del servizio idrico integrato di cui in oggetto.

Cordiali saluti

Movimento 5 Stelle

Le falde indicano che…

acqua2Per ora stanno bene, ma è solo questione di tempo:

Nelle scorse settimane abbiamo prelevato alcuni campioni di acqua dai rubinetti di Chiari, Palazzolo e Cologne, al fine di farli analizzare ad un laboratorio accreditato.
Obiettivo? Scongiurare la presenza di alcune sostanze che, partendo dall’ultimo rapporto ISPRA, avevano catturato la nostra attenzione e quella dei media.
Parliamo del GLIFOSATE e dell’AMPA, pesticidi ampiamente presenti nelle acque superficiali e sotterranee, ai quali abbiamo aggiunto l’analisi del CROMO VI, sostanza non certo assente nel bresciano. I rapporti hanno evidenziato come non siano emerse tracce di GLIFOSATE e AMPA in tutti e 3 i campioni.
Per quanto riguarda il CROMO VI i valori analizzati sono stati inferiori ai minimi riscontrabili, tranne una leggera traccia di 2,5 ug/l nei rubinetti di Palazzolo.
Tale valore non deve allarmare i cittadini, anche se riteniamo che sostante cosi pericolose non debbano essere presenti nelle acque potabili.
Per questa ragione chiediamo agli enti preposti un monitoraggio ancor più approfondito e costante di tale parametro, troppo spesso inglobato nei rapporti come CROMO TOTALE, senza essere quindi distinto, rendendo praticamente impossibile il suo controllo anche da parte dei cittadini.
Vista poi, come evidenziato dall’ultimo rapporto ISPRA, la massiccia presenza di pesticidi nei corsi d’acqua, continuiamo a sostenere che sia indispensabile attivare una seria politica che escluda l’utilizzo di tali sostanze sia in agricoltura sia sui suoli pubblici, (ad esempio favorendo metodologie biologiche, sfalci meccanici etc…) prima che possano arrivare nelle falde più profonde compromettendo la qualità dell’acqua potabile, considerato anche il fatto che la somma di più inquinanti ne aumenta esponenzialmente il grado di pericolosità.

Ecco i risultati delle analisi:

Analisi Cologne Analisi Palazzolo Analisi Chiari

Gestore unico servizio idrico: Cologne dice no!

acquaMercoledì 22 giugno al consiglio comunale di Cologne la maggioranza si è espressa col voto contrario della maggioranza riguardante la creazione di una società (mista pubblico-privata)  del gestore unico del servizio idrico. L’amministrazione del comune di Cologne rappresentata dal sindaco Chiari si era astenuta dal voto lo scorso ottobre 2015 (ambito ATO) riguardante la medesima società.

Per i cittadini è sicuramente positivo che l’amministrazione comunale sia passata da un iniziale astensione al voto contrario nel consiglio comunale, significa che è stato fatto un percorso conoscitivo da parte dell’amministrazione, forse grazie anche alla richiesta di alcuni cittadini di un’assemblea  pubblica sul tema e all’incontro cordiale che abbiamo avuto mesi addietro.

Detto questo il voto in consiglio è solo un passaggio, importante, ma resta ancora molto da fare su questo tema.

La speranza resta quella che anche altre amministrazioni comunali seguano questo percorso.
Le opposizioni che hanno votato a favore di tale provvedimento o che si sono astenute dal voto hanno perso un’occasione nel loro dovere di rispettare le decisione emerse dal referendum 2011 sul tema acqua pubblica e che ha visto più del 90 % dei cittadini chiedere che il bene comune acqua restasse pubblica.

Otello Cattaneo per Palazzoloa5stelle

ACQUE TERRENI PESTICIDI E VELENI

pesticidi-nel-piattoSecondo il rapporto ISPRA (edizione 2014) la qualità delle acque superficiali nei punti di prelievo di Rovato per la Seriola Nuova, di Chiari e di Cazzago San Martino per la roggia Castrina è a dir poco preoccupante. I livelli di contaminazione da pesticidi chimici rilevati superano di molto i limiti consentiti per legge.

Mentre dall’ultimo rapporto nazionale «Pesticidi nelle acque» (edizione 2016), pubblicato sempre dall’Ispra, emerge una presenza allarmante di insetticidi ed erbicidi in più della metà dei fossi che scorrono nella Bassa, in Franciacorta e nell’hinterland. Si parla inoltre della contaminazione di un terzo delle acque sotterranee, fino a raggiungere la seconda falda, quella che alimenta gli acquedotti! A tal proposito il collega del M5S, consigliere regionale in Regione Lombardia Giampietro Maccabiani chiederà alla regione di imporre all’asl le analisi relative a queste sostanze direttamente dai rubinetti di casa per capire cosa effettivamente ci beviamo.

Tra le sostanze individuate, a destare più preoccupazione è sicuramente il “Glifosato“, un erbicida brevettato dalla multinazionale “Monsanto”, largamente utilizzato nelle aree agricole, industriali e civili che secondo studi scientifici potrebbe causare problemi neurologici, gastrointestinali e persino dare dei problemi allo sviluppo dei neonati. Secondo il Report dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) il glifosato è potenzialmente cancerogeno per l’uomo.

Nel luglio del 2015 ho presentato una interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della salute, al Ministro dell’ambiente e al Ministro delle politiche agricole, chiedendo:

– di accertare se sussiste o meno una corrispondenza tra l’utilizzo dei pesticidi chimico – sintetici e l’elevata incidenza tumorale nell’area della Franciacorta;
– maggiori controlli sul corretto utilizzo di tali prodotti e nel breve termine l’adozione di misure urgenti per limitarne l’uso;
– un tavolo di confronto con le istituzioni e i soggetti interessati, al fine di salvaguardare l’igiene, la salute pubblica e la qualità delle acque e più in generale delle acque utilizzate anche per l’irrigazione agricola.

Con una mozione parlamentare nell’ottobre scorso il M5S ha chiesto al Governo ed ottenuto l’impegno di bandire l’utilizzo del glifosato. Purtroppo per il momento resta solo una promessa. Entro fine giugno l’Unione Europea dovrà decidere se metterlo al bando, a quel punto vedremo se verrà rispettato il principio della precauzione e se i ministri italiani faranno valere la propria influenza.

Bisogna inoltre sapere che il disseccante in oggetto non viene utilizzato solamente in agricoltura, sempre più frequentemente le amministrazioni comunali gestiscono il verde urbano utilizzando questo principio attivo, talvolta anche impropriamente in aree sensibili come i parchi pubblici e scuole nonostante le prescrizioni del PAN (Piano di Azione Nazionale sull’uso sostenibile dei fitosanitari).

Il meetup di Palazzolo s/O, nell’inverno scorso ha incontrato l’amministrazione comunale per proporre delle soluzioni alternative all’utilizzo della chimica per il diserbo, una su tutte la “rimozione meccanica”. Esistono comuni, anche nel bresciano, che hanno già adottato questa scelta, basterebbe copiarli, purtroppo Palazzolo ancora non ha preso esempio. L’obbiettivo è quello di partire dai comuni per sensibilizzare tutte le realtà agricole, anche perché nel loro interesse visto che questi prodotti chimici sono pericolosi per l’uomo e anziché agevolare le colture le inaridiscono rendendo i terreni poco fertili.

Claudio C. per Palazzolo a 5 stelle

Aiutiamo i Gufetti dei Laghetti

ATTENZIONE! Lassociazione promotrice ci comunica che la serata è stata annullata per sopravvenuti nuovi sviluppi…. vi informeremo su eventuali futuri incontri.

Da Anna Rosa riceviamo e inoltriamo:

Mercoledì 18 maggio alle 20.45 presso la sala consigliare centro Biennati a Telgate la neonata associazione Terra Viva (ex comitato contro la discarica di Telgate) vi invita a partecipare alla serata che illustrerà i progetti educativi e le modalità di sostegno all’agrinido.

Vi aspettiamo in tanti!!!

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